E finalmente dopo tanto lavoro abbiamo completato il nostro metro-misura-agata!
lunedì 30 marzo 2009
Il metro-misura-agata
E finalmente dopo tanto lavoro abbiamo completato il nostro metro-misura-agata!
giovedì 19 marzo 2009
lunedì 9 febbraio 2009
CIAO ELUANA
è una serata amara perchè la morte è un evento triste, ma per il nostro modo di vedere la vita siamo sollevati del fatto che tu possa avere finalmente pace.
sabato 7 febbraio 2009
La libertà di morire
mercoledì 21 gennaio 2009
Uno scivolone sull'allattamento
Ma come è possibile mio caro "Un Posto al Sole" che proprio tu mi abbia trattato con così poca cura una tematica importante come l'allattamento?
A fasi alterne della nostra vita sei un appuntamento fisso del dopo cena, a volte ci perdiamo un po' di vista, ma quando ci ritroviamo, è sempre un momento rilassante, tra un piatto da lavare, un vestito da riporre, seguiamo le storie dei nostri "eroi".
Però un appunto dobbiamo fartelo! Proprio tu che più volte tramite i tuoi protagonisti ci hai mostrato problematiche sociali, e che sul tuo sito riporti il logo del Segretariato Sociale della Rai, ci sei scivolato sull'allattamento, e in ben due puntate! Insomma Filippo, che per farsi perdonare da Carmen delle sue mancanze, le mostra che almeno la spesa l'ha fatta, e come i bimbi tira fuori dai sacchi tutti i suoi prodotti tra cui gli omogeneizzati, i classici pannolini (per inciso potevano essere pannolini lavabili, magari avrebbero suscitato un po' di interesse tra chi ancora non li conosce) e il latte artificiale.
Ho pensato fosse una grave svista, ma ieri di nuovo. In un dialogo viene chiaramente detto che la protagonista, ora che finalmente ha smesso di allattare potrà dedicare più tempo a se stessa!
Visto che più volte è stato detto o scritto che la soap opera ha anche un ruolo sociale e divulgativo, ritengo che questi messaggi penalizzino l'allattamento al seno, o quanto meno non lo incoraggino.
Voglio credere che tutto ciò sia dovuto a una non "corretta revisione dei dialoghi", che comunque reputo grave.
Dai "Un Posto al Sole" rimedia con qualche trovata geniale!
Inviata alla bacheca del sito http://www.unpostoalsole.rai.it/lanotizia/lanotizia.htm
venerdì 16 gennaio 2009
Quegli eventi che ti destabilizzano

Arrivare, come tutte le mattine, nella stazione ferroviaria di Ronco Scrivia per prendere il solito treno, il "treno regionale n.10323 delle ore 7 e 50 diretto a Genova Brignole" (come cita la voce amica), alzare lo sguardo sul display per dare una controllatina e vedere che per oggi non è previsto l'abituale ritardo di 15 minuti...... ebbène si, è qualcosa di sconvolgente!
Noi, habitué della stazione, oggi ci sentiamo più felici, e anche più buoni. Aspettiamo che arrivi qualcun'altro in sala attesa per annunciargli con il sorriso che oggi il treno è puntuale.Qualcuno è scettico, "vedrai che tra un po' lo segnano il ritardo..." Attendiamo in silenzio, anche se non ci conosciamo siamo solidali tra di noi, oggi è la volta buona, ce lo sentiamo. E come quando i tifosi attendono che venga battuto il calcio di rigore, noi attendiamo la nostra voce amica e finalmente la signorina annuncia che il treno sta arrivando, stando attenti ad allontanarci dalla linea gialla, esultiamo. Che gioia! Oggi, forse arriveremo puntuali al lavoro.
Questa forte emozione l'abbiamo provata, in negativo, nelle passate 3 settimane lavorative, quando la voce amica, scusandosi per il disagio, ci annunciava minuti su minuti di ritardo (dai 10 ai 35), e qualche volta, visto che probabilmente, Genova Brignole talvolta viene risucchiata da un buco nero, ci comunicava che il treno non poteva arrivare alla destinazione abituale ma si doveva fermare nella stazione precedente.
Le emozioni sono importanti ti rendono vivo, che cosa ci sarebbe di emozionante per noi pendolari se tutte le mattine prendessimo il treno in orario, arrivassimo al lavoro puntuali, non sprecassimo la nostra vita in sale d'attesa sporche?
Allora la deduzione logica è che le Ferrovie dello Stato ci fanno un regalo, ci animano la vita, a volte nel bene e a volte nel male.
A noi che siamo impotenti, non ci resta che aspettare di leggere il display, o ascoltare la voce amica per sapere il nostro destino quotidiano.