lunedì 18 maggio 2009
La stessa età di Agata:17 mesi
giovedì 19 marzo 2009
mercoledì 21 gennaio 2009
Uno scivolone sull'allattamento
Ma come è possibile mio caro "Un Posto al Sole" che proprio tu mi abbia trattato con così poca cura una tematica importante come l'allattamento?
A fasi alterne della nostra vita sei un appuntamento fisso del dopo cena, a volte ci perdiamo un po' di vista, ma quando ci ritroviamo, è sempre un momento rilassante, tra un piatto da lavare, un vestito da riporre, seguiamo le storie dei nostri "eroi".
Però un appunto dobbiamo fartelo! Proprio tu che più volte tramite i tuoi protagonisti ci hai mostrato problematiche sociali, e che sul tuo sito riporti il logo del Segretariato Sociale della Rai, ci sei scivolato sull'allattamento, e in ben due puntate! Insomma Filippo, che per farsi perdonare da Carmen delle sue mancanze, le mostra che almeno la spesa l'ha fatta, e come i bimbi tira fuori dai sacchi tutti i suoi prodotti tra cui gli omogeneizzati, i classici pannolini (per inciso potevano essere pannolini lavabili, magari avrebbero suscitato un po' di interesse tra chi ancora non li conosce) e il latte artificiale.
Ho pensato fosse una grave svista, ma ieri di nuovo. In un dialogo viene chiaramente detto che la protagonista, ora che finalmente ha smesso di allattare potrà dedicare più tempo a se stessa!
Visto che più volte è stato detto o scritto che la soap opera ha anche un ruolo sociale e divulgativo, ritengo che questi messaggi penalizzino l'allattamento al seno, o quanto meno non lo incoraggino.
Voglio credere che tutto ciò sia dovuto a una non "corretta revisione dei dialoghi", che comunque reputo grave.
Dai "Un Posto al Sole" rimedia con qualche trovata geniale!
Inviata alla bacheca del sito http://www.unpostoalsole.rai.it/lanotizia/lanotizia.htm
sabato 10 gennaio 2009
Invidia..............felicità
sabato 3 gennaio 2009
Autosvezzamento
In queste lunghe vacanze di Natale che, ahimè, stanno volgendo alla fine, mi sono goduta la mia famiglia e ho potuto dedicarmi alla lettura.
Come al solito grazie a Internet e a mamme più informate di me, ho scoperto un libro veramente interessante sul tema dell'autosvezzamento. L'autore è Piermarini, che avevo già avuto modo di apprezzare negli articoli della rivista per genitori Un Pediatra per amico (UPPA).
I dialoghi tra una coppia alle prese con l’introduzione di pappe e l’interpretazione dei vari schemi di svezzamento forniti da un pediatra intransigente sono divertenti e, sfortunatamente, talmente veritieri che in alcuni casi mi ci sono rispecchiata.
Non riporto qui il contenuto del libro, che ovviamente mi permetto di suggerire come lettura, piuttosto mi soffermo su una domanda che da sempre mi ronza in testa. È possibile che pur avendo cambiato 3 pediatri e frequentato 2 consultori, non sia ancora riuscita a trovare qualcuno che mi parli dei vantaggi dell’allattamento prolungato e dell’autosvezzamento? Come mai è più usuale sentirsi consigliare una marca di latte di proseguimento o di omogeneizzati? Come mai la classe medica sembra aver svilito il suo ruolo per seguire ciecamente modelli privi di base scientifica?
Capisco che ogni medico si rispecchi in alcune teorie più che in altre e che sta al paziente scegliere colui che meglio si avvicina al proprio sentire, il problema è che mi sembra veramente difficile trovare medici che si discostino dal pensiero dominante.
Il libro è pubblicato dalla Bonomi editore e l'uscita nelle librerie è prevista per gennaio.
lunedì 24 novembre 2008
Pannolini lavabili
La domanda è questa: avevamo veramente bisogno di regredire? Perché di questo si tratta, di una regressione. Dopo la straordinaria invenzione degli usa & getta, che ha liberato le nostre mamme dalla schiavitù delle montagne di pannolini da lavare, ora vogliamo cimentarci noi con i bidoni pieni di pannolini di stoffa che giacciono nei bagni in attesa di essere infilati in lavatrice? Forse una mamma oggi non ha già abbastanza da fare?
La verità è che mettere un pannolino usa & getta è comodo, anzi comodissimo, sono talmente assorbenti e talmente sottili che quasi ti dimentichi di cambiarlo, puoi lasciare il tuo cucciolo ore e ore a giocare e il suo culetto rimarrà asciutto. Miracoli della ricerca!
Certo se quando ti decidi a cambiarlo quell’odore di pipì tanto normale non ti sembra, se sul sederino trovi delle tracce di un gel azzurrino che non capisci da dove venga, ti viene voglia di chiederti come sono fatti questi miracolosi pannolini.
Difficilmente però sulle confezioni trovi riportata la lista esatta dei componenti, forse perché non esiste obbligo di legge per le aziende di riportarla, e allora non ti rimane che armarti di pazienza e cominciare a fare delle ricerche, per scoprire cose che sapevi già e che ora non puoi più far finta di non sapere, come che ogni giorno in Italia vengono utilizzati più di 6.000.000 di pannolini usa e getta, che appartengono alla categoria dei rifiuti ‘indifferenziati’ e che per questa produzione vengono abbattuti più di 12.000 alberi al giorno.
Ma anche cose che non sapevi come che le irritazioni da pannolino stanno crescendo, che, l'arrossamento interessa il 54% dei bambini quando vengono impiegati pannolini mono-uso e solo il 18% dei bambini che vengono avvolti in pannolini di tessuto, che l’età dello spannolinamento è passata da una media di un anno e mezzo - due a una media di quattro anni. “Cambiare pannolino manuale di sopravvivenza per genitori ecologici o aspiranti tali”.
E allora quando riesci a racimolare queste informazioni pensi che trovare una via alternativa al pannolino tradizionale diventa un obbligo.
Oltre al manuale sopra citato che mi ha aperto un mondo, consiglio di visitare il sitopannolini lavabili, dove si possono trovare i rivenditori, i consigli su quali tipi di pannolino si adatta meglio alle diverse esigenze, e un sito italiano sull'EC (Elimination Communication)ovvero come crescere un bambino senza il pannolino, ma questa è un'altra storia..............
sabato 8 novembre 2008
Allattamento, pensieri sparsi
Nel mio percorso ci sono stati due momenti di profondo sconforto: il primo quando Agata dopo una crescita sempre sopra la media sembrava non prendere più peso, il secondo al mio rientro al lavoro quando, con il tiralatte scelto con tanta cura, non riuscivo a “tirare nulla”.
In entrambi i casi ero pronta a lasciare perdere e a provare il latte artificiale. Questo perché pensavo -non troppo convinta- che insistere con l’allattamento al seno avrebbe nuociuto ad Agata.
Per fortuna non ho ceduto principalmente perché non volevo cedere, secondariamente perché ho chiesto aiuto. Il sostegno di una consulente della Leche League di Genova, Carla, è stato fondamentale, grazie a lei ho risolto molti dei mie problemi.
In conclusione penso che le prime ad essere convinte che “il latte materno è il miglior alimento possibile per il bambino” (Unicef), e che “quasi tutte le madri possono allattare al seno” (Unicef) dobbiamo essere noi mamme, il resto viene da se.
Non fidiamoci di chi ci propone subito di interrompere l’allattamento senza fare un approfondimento dei problemi, nemmeno se a dircelo è il nostro pediatra, come suggerisce qualcuno cambiamolo.
Spesso ci vengono rilasciati dei libretti per seguire la crescita del nostro bambino, queste tabelle si basano su parametri elaborati venti anni fa e, soprattutto, realizzati considerando i dati di bambini in gran parte alimentati con latte artificiale. Nel 2006 l‘OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha elaborato nuove tabelle, realizzate valutando un campione di oltre 8.000 bambini provenienti da 6 Paesi diversi, allattati con latte materno. Se lo avessi saputo, o forse lo avesse saputo il mio ex pediatra, forse una crisi l’avrei superata prima ;).
Se abbiamo un problema, un dubbio parliamone, cerchiamo aiuto senza vergognarci. Ogni coppia mamma/bambino è differente e come dicevo prima l’allattamento è una cosa naturale ma ci possono essere dei problemi che la maggior parte delle volte sono risolvibili.
Informiamoci: “generalmente le cause che portano ad abbandonare l'allattamento sono la scarsa informazione sulle conseguenze o il mancato sostegno alle giovani madri in un periodo, quello post-parto, spesso caratterizzato da fragilità psicologica“. (Unicef)
martedì 4 novembre 2008
Eco mamme e Invasioni barbariche
In un momento di calma dalla solita baraonda, ossia quando Agata va a fare la nanna, Matteo ed io ci siamo messi davanti al computer e ci siamo scaricati il video.
Cosa dire? Sono contenta che si sia parlato di pannolini lavabili, di EC, di detersivi ecologici, di Eco-mamme-Eco-famiglie, almeno chi non aveva ancora sentito parlare di questi argomenti ora può approfondirli.
Rimango sconcertata da come sia stata impostata la trasmissione. Dobbiamo ancora dividere le persone tra chi abbraccia uno stile di vita che presta un po’ di attenzione all’ambiente e chi no?
Sono un’illusa! Pensavo che su questo fossimo già tutti d’accordo. Certo se il modello che ci viene proposto come alternativo è quello dei due filmati trasmessi, mi rendo conto che non sia incoraggiante per chi volesse compiere scelte diverse.
Mi dico che forse fare vedere una famiglia che fa la spesa prestando un po’ di attenzione a ciò che acquista (magari anche al supermercato), usa i pannolini lavabili, i detersivi ecologici, ha scelto l’allattamento prolungato, pratica l’EC ma a volte cade sul pannolino U&G, non avrebbe creato abbastanza dibattito!
Per fortuna gli interventi in studio di Paola Maugeri e Cristina Gabetti (autrice di "Tentativi di eco-condotta. Per nuovi stili di vita"), sono stati calibrati e di buon senso. Perché io più che di eco-famiglia parlerei di "famiglia con buon senso".
Ultime considerazioni.
Voglio credere che i commenti di Paola Vitali siano stati studiati ad arte per risultare ridicoli, parlare di eco mamme come modaiole, integraliste: premesso che parlare di moda mi sembra fuori luogo, e se anche fosse una moda? Non mi sembra una moda tanto brutta anzi speriamo che lo diventi e che sia seguita da tanti!
Alcuni ospiti e il pubblico in sala sono rimasti sconcertati dal bambino che non ama il Mc Donalds...e allora? è così inconcepibile? Dove è scritto che tutti i bambini devono per forza amarlo? Lo sapevo mi sono persa qualcosa.....
Ecco il link per chi fosse interessato a vedere la puntata http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=repliche&video=17986.
sabato 1 novembre 2008
Prime riflessioni
E qui si apre un dibattito tra chi sostiene che è l’istinto che ti deve guidare nella crescita dei tuoi figli e chi invece preferisce “affidarsi” agli esperti.
Banalmente nel mezzo è la soluzione più giusta.
Leggere mi ha permesso di scoprire i pannolini lavabili, e l’EC (elimination communication), l’allattamento prolungato, la fascia per portare i bambini. Leggere mi ha aiutato a capire quale approccio si addice più a me e a Matteo nella crescita di Agata, ma ogni giorno è l’istinto che ci guida nelle nostre azioni.
Ogni bambino è speciale così come ogni genitore, i libri non bastano, anzi talvolta potrebbero fuorviare.
Agata ha 10 mesi, è allattata al seno la mattina e la sera prima di dormire, passa la giornata con i nonni che la tengono fino a che non rientriamo dal lavoro. La sera Agata si addormenta nel suo lettino, nella sua stanza. Quando al mattino la nonna la porta via, mi saluta con un sorriso senza un pianto. Leggendo alcuni libri dovrei preoccuparmi, come mai non si dispera quando la lascio nelle braccia di qualcun altro? Come mai non mi cerca durante la notte? Come mai Agata è capace di stare anche delle mezz’ore a giocare con le sue cose senza badare a me o a suo papà? Perché non piange appena sparisco dal suo orizzonte? Forse non ho instaurato un rapporto abbastanza forte con mia figlia? Eppure quando rientro dal lavoro le brillano gli occhi, vuole essere presa in braccio, le piace quando la allatto, qualche volta protesta quando è l’ora della nanna, ma sa che quello è il suo lettino e che li deve imparare a stare. Dove sta la verità?
Continuerò a leggere perché mi diverte e perché spunti buoni li si possono cogliere ovunque (quasi), ma sarà l’istinto a farmi scegliere cosa è meglio per noi.