giovedì 2 aprile 2009

In questi giorni piovosi e grigi fa piacere pensare che la primavera sta comunque sbocciando.


I rami hanno messo i germogli e le sponde del torrente che percorre il nostro piccolo terreno è ricoperto di ciuffi di primule, tra un po' i pendii sarano tapezzati di piccole margherite.

Dopo un inverno che ci ha portato, dopo anni, tanta neve e freddo, questa primavera era attesa con ancora maggior trepidazione.


Aver la possibilità di scegliere di passare quache domenica lontani dalla confusione, rifugiati in questo posto solitario, passeggiare al tepore del sole con Agata che raccoglie-strappa i fiori per annusarli, gioca con la terra, cerca le foglie secche, è una gioia immensa.

lunedì 30 marzo 2009

Il metro-misura-agata



E finalmente dopo tanto lavoro abbiamo completato il nostro metro-misura-agata!
Sono trascorse delle serate rilassanti e soprattutto lontane dalla odiata TV.
Certo siamo lontani dalla perfezione, ma è il primo esperimento con il feltro, ad
eccezione di qualche decorazione natalizia.
Per i disegni ci siamo ispirati alle creazioni presenti sui blog di bravissime creatrici ne cito una Mamma felice.
Ora dobbiamo solo riuscire ad appenderlo e tenere due minuti ferma Agata per poterla misurare.... impresa che vedo difficile.

giovedì 19 marzo 2009


Azarel. Ho letto questo libro tutto d'un fiato, lo stile mi è piacito molto.
Come ben scritto nel suo saggio da Kobanyai il romanzo ha due chiavi di lettura quella della descrizione della ribellione di un bambino contro la sua famiglia, la società in cui vive, e una seconda, più profonda "quella del grande conflitto generato all'interno della comuntà ebraica... dall'assimilazione".
I due livelli di lettura sono strettamente correlati, ma visto che il mio mondo da più di un anno gira intorno alle mie sensazioni di mamma, sono rimasta colpita dalla prima, e più superficiale, chiave di lettura.
Pap ha una straordinaria capacità di entrare nella psiche del bambino e di esaminare con gli occhi del protagonista il mondo degli adulti.
Un mondo che ne esce a pezzi, così come ne esce a pezzi il rapporto con la sua famiglia.
I pensieri di Gyuri mentre osserva con i suoi occhi da bambino la madre affaccendata nei suoi lavori domestici, il padre rabbino mentre dice la sua predica, i fratelli impegnati nelle loro attività, valgono per me più di mille "guide per i genitori".
Due occhi capaci di analizzare con estrema lucidità e freddezza le persone che girano intorno a lui.
Una immensa tristezza mi è rimasta nel ripensare a quella figura sterile di madre, incapace di rendersi conto della richiesta di amore da parte di un figlio desideroso ma incapace di chiedere.
" ..e a me rimaneva solo la sua voce... Se almeno questa voce lontana ,mi avesse detto " Non ci sono baci favole, canti musica, scusami, sono una semplice massaia null'altro. Non aspettarti niente da me, ma non desiderare un'altra madre, amami per quello che sono" Ma no nemmeno questo!.... Allora lei si chinava verso di me e mi dava un bacio fugage e mi diceva "Da bravo torna nella tua camera......" Quanto era misero quel bacio..."
e incapace di soddisfarla anche quando esplicitamente richiesta
" Sia una vera madre! Per l'ultima volta!"

martedì 17 marzo 2009

Computer fuoriuso


Computer in assistenza da 2 settimane, questo è stata una delle cause che ha contribuito a non aggiornare il nostro blog.

Quando l'abbiamo mandato in assistenza ci siamo preoccupati, "Come sopravviveremo senza Internet?" Ebbene siamo sopravissuti e anzi ci siamo dedicati ancora di più alla lettura, e a piccoli progetti.


Il primo riguarda la realizzazione di un metro in pannolenci per misurare Agata. Abbiamo acquistato tanti pezzi colorati di pannolenci e ci siamo armati di forbici, spilli, fili e aghi. Inutile dire che ci è piaciuto molto, dalla ricerca del soggetto, alla realizzazione del modello. Come sempre il girovagare tra blog e siti internet ci ha dato molte ispirazioni.


Il secondo è tutto in divenire... imparare a lavorare a maglia (... anche se forse la primavera che sta sbocciando non aiuta)! Per ora siamo all'ABC dei punti, l'insegnante, nei panni di mia mamma, mi ha assegnato il compito di esercitarmi preparando quadrati di lana, che poi assemblerò in una coperta. Avrei voluto cimentarmi subito in golfini per Agata ma mi sa che ci vorrà ancora molto tempo.


Abusando dei computer funzionanti di amici e parenti siamo riusciti a inserire la "terza colonna" nel blog, non senza qualche difficoltà, superata però brillantemente, anche grazie all'aiuto trovato sul sito "Three Column Blogger".

venerdì 13 febbraio 2009

Oggi "M'illumino di meno", ma anche domani



Per il quinto anno consecutivo, oggi 13 febbraio, Caterpillar - programma di Radio2 - lancia M'illumino di meno, una grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico.
Sul sito dell'iniziativa, attraverso il quale si può aderire, sono riportate anche le azioni concrete che si metteranno in atto nel corso della giornata, sperando che le idee più interessanti e innovative possano servire da esempio e possano essere riprodotte.
Essendo curiosa ho sbirciato subito la Liguria scoprendo che ben 137, tra cittadini, Enti pubblici, scuole, hanno aderito all'iniziativa.
Alcune azioni che verranno intraprese sono veramente degne di attenzione!
Sicuramente queste iniziative servono per sensibilizzare le persone e sono convinta che vadano fatte proprio per evidenziare i problemi che ci affliggono.
D'altra parte mi chiedo: oggi tutti spegneremo le luci per un quarto d'ora, faremo attenzione ai nostri consumi, gireremo per la casa come matti per verificare che non ci siano LED accesi, e domani?
Dove lavoro troppe volte mi capita di entrare in uffici vuoti con le luci accese e il riscaldamento al massimo, stessa cosa nei bagni .... luci costantemente accese.
Le Amministrazioni degli Enti locali che oggi aderiscono alla campagna spegnendo dalle 18.00 alle 18.10 l'illuminazione dei propri palazzi, non potrebbero impegnarsi affinchè questo non sia il gesto fastidioso di una giornata all'anno?
In fondo basterebbe soltanto un po' di buon senso!

Comunque anche noi oggi cercheremo di limitare i nostri consumi, ma oggi sarò lo sprone per leggere e documentarci sul risparmio energetico per fare ancora meglio domani.

lunedì 9 febbraio 2009

CIAO ELUANA

... abbiamo parlato di te, abbiamo "usato" la tua storia, la storia della tua famiglia, per esprimere le nostre idee, ci siamo indignati contro chi non condivide i nostri sentimenti, stasera parte di ciò finisce.
è una serata amara perchè la morte è un evento triste, ma per il nostro modo di vedere la vita siamo sollevati del fatto che tu possa avere finalmente pace.

sabato 7 febbraio 2009

La libertà di morire

Ho gia scritto in merito al caso Eluana ma le ultime vicende mi spingono a riprendere il discorso. Se passasse una legge che impedisca di lasciare morire Eluana e se questa legge rendesse vana la decisione della Corte di Cassazione, allora sigificherebbe che nel nostro paese vige la legge del più forte ed i deboli non sono tutelati dalla legge. Questo fatto può provocare in alcuni che si trovano nella stessa situazione del padre di Eluana il desiderio di abbandonare la lotta per cambiare i costumi e le leggi del proprio paese per fuggire verso paesi in cui la "dolce morte" è tollerata e regolamentata.
Cosa fare se succedesse qualcosa di simile a quello che è successo a Peppino Englaro? Io e Simona ne parliamo ogni giorno, spinti dalle notizie quotidiane riguardo a questo caso nazionale estremamente toccante che ci vede fortemente empatici nei confronti di quel padre. La fuga sembrerebbe la via migliore per garantire al caro una morte dignitosa senza dover combattere contro lacci e lacciuoli giuridici e l'ostilità ideologica del paese che conta (per paese si intende ovviamente la nostra Italia e l'annessa Santa Sede che tanto conta nelle decisioni del Bel Paese).
La fuga sarebbe la soluzione migliore, sicuramente.
Ma ciò significherebbe che avrebbero vinto di nuovo loro. Le categorie costituite che contano più degli individui, le chiese e le loro gerarchie, che contano più delle anime dei loro fedeli.
Appunto, le anime, che non possono essere lasciate libere neanche quando il corpo si è trasformato in prigione.
Il caso Englaro ha messo bene in evidenza che nel nostro paese, come in molti altri paesi, è in corso una vera e propria guerra fra posizioni inconciliabili sul senso della vita e della morte.
Tutte le visioni devono avere pari dignità e rispetto. Altrimenti ritengo del tutto accettabile la disobbedienza civile ed il non rispetto di leggi invasive dei più elementari diritti individuali.
Su certe questioni, come quelle della propria vita e della propria morte (o dei propri cari), non si possono accettare imposizioni dettate unicamente da una visione fideistica della vita che, a quanto pare, non è condivisa da tutti. Non esiste posizione conciliante.
Mai sottometterò me stesso e la mia famiglia ad un volere estraneo alla più stretta cerchia familiare. Mai.